#25 - maggio '24 Gli incontri di PensarBene e alcuni aggiornamenti sul sito
Nuova comunità – Educazione – Lavoro
“Nell’estate del 2004, sul golfo del Messico, si abbatté la furia dell’uragano Charley sconvolgendo l’intero territorio della Florida fino all’oceano Atlantico. Oltre a causare 22 vittime e danni per 11 miliardi di dollari, il ciclone si lasciò dietro una polemica sulla maggiorazione speculativa dei prezzi ……. il taglio di alcuni alberi passo da 2000 a 23.000 $, una confezione di ghiaccio da 2 a 10 $. Ciò, proprio quando la gente, che aveva perso tutto, non disponeva di frigoriferi ecc.“ (Sandel, Giustizia, 2009)
In continuità con i temi sin qui trattati, riguardanti “le sfide della democrazia” e il rapporto tra “comunità e libertà”, PensarBene mette ora il tema della giustizia al centro del proprio percorso culturale. Un confronto che, come di consuetudine, vuole essere aperto a tutti coloro che desiderano non solo “dire la propria”, ma, anche, prendendosi tutto il tempo necessario, dialogare ed approfondire un argomento complesso, ma non impossibile se affrontato in amicizia e con spirito costruttivo.
Venerdì, 17 maggio a partire dalle 17.30 sino alle 19.00, sul canale Telegram di PensarBene.
Presentazione degli incontri sul testo di Michael Sandel, Giustizia, 2009.
Nell’ambito dell’ipotesi di ricerca sulle “nuove forme di comunità”, seguirà una breve presentazione dell’incontro - intervista che, prossimamente, faremo nel Veneto avendo come principale interlocutore l’associazione “Family Way”.
Allo scopo di favorire la partecipazione alla presentazione del libro di Sandel, proponiamo
Michael Sandel Giustizia 2009: sintesi: perchè leggere questo libro
Bruno Perazzolo: Introduzione all’approfondimento sul tema della giustizia incentrato sull’opera di Michael Sandel: “ciò che il danaro non può comprare”
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Alcuni aggiornamenti sul sito
Dalla nostra giovane amica, Sara Parola, riceviamo e volentieri pubblichiamo, una sintesi della sua tesi di laurea che tratta, sia pure da un’angolatura particolare, un tema di notevole interesse per la nostra associazione: quello del rapporto tra Identità e Cambiamento, tra Istituzione e Realtà.
Come ci vediamo vivere: le teorie sull’umorismo in Bergson e Pirandello
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Per spiegare cosa sia l’umorismo (che è l’argomento della mia tesi), bisogna che ci immaginiamo la situazione che c’è a una discussione di laurea. E cioè, noi quel giorno, noi che siamo lì, potremmo sforzarci di incorniciare quel momento al meglio possibile, con le belle foto, con i riti simpatici come i brindisi, i confetti, il lancio della corona d’alloro… Tutto lecito, ma tutto ciò che sta inframmezzato a questi singoli istanti, è ancora la vita. La vita non sono solo gli aspetti emblematici, o “iconici”. La vita è tutto, è un susseguirsi di fatti ordinari e di pensieri discordanti e inappropriati, che sorgono nel pubblico anche mentre io (o tu) sono lì a pronunciare il mio discorso di laurea; ad esempio, considerazioni sul fatto che le poltrone che ci sono siano comode o scomode, a seconda dei gusti. Ecco, l’umorismo è proprio così: dentro di noi c’è un sentimento, ma un momento dopo, oppure, tutto intorno a noi, c’è tutto l’opposto, qualcosa che si fa beffa di quello che sentiamo in quel momento.
Dario Nicoli suggerisce la lettura del libro “Il grande nord” che, per molti versi, richiama un film, “le otto montagne”. Film che, a suo tempo, ha ottenuto un discreto successo di pubblico e di critica.
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Il libro, scritto nel 2015, è il racconto del viaggio che l’autore, Malachy Tallack, intraprende a ventisette anni lungo i territori toccati dal sessantesimo parallelo a nord dell’Equatore, spinto da tre moventi: la curiosità, l’inquietudine e la nostalgia di casa.
Bruno Perazzolo torna sul tema del lavoro e della produzione di ricchezza.
Reddito universale e lavori del cavolo: Alcune riflessioni sul bestseller, arguto e provocatorio, di un sofisticato “falso profeta”
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Nel 2013 Graeber scrive, su richiesta della rivista radicale “Strike”, un articolo intitolato “sul fenomeno dei lavori del cavolo”. Inaspettatamente il testo – che parte dal fallimento della profezia keynesiana delle 15 ore di lavoro settimanali nel 2000, per arrivare ad ipotizzare l’attuale, diffusa insoddisfazione per il lavoro retribuito, ritenuto spesso inutile o dannoso – assume carattere virale.
Alcuni film consigliati da PensarBene
Dario Nicoli presenta due film.
Il mistico e il disilluso: Battiato e Gaber, due geni sopra le righe